Vanessa Turetta
Autrice Self Publishing
La sua scrittura è diretta, ironica e profondamente umana.
Ama osservare le emozioni reali e trasformarle in storie che parlano a tutti.
Nei suoi libri convivono leggerezza e intensità.
Ironia e lucidità.
Sorrisi e verità.
Le sue storie nascono da persone vere e sentimenti veri.
Personaggi imperfetti, vivi, immediati.
Vanessa esplora generi diversi senza paura di cambiare tono.
Scrive ciò che sente, non ciò che “dovrebbe”.
Crede che ogni libro debba lasciare un segno.
E continua a farlo, una storia alla volta.
La Mia Storia
Sono Vanessa, e nella mia vita ho sempre fatto una cosa: ricominciare, ogni volta un po’ meglio.
Sono mamma, moglie, donna che non si arrende, e soprattutto persona che vive con un’energia che sembra sempre dire: “Ok, e adesso cosa posso creare?”
E visto che le sfide non mi spaventano, la vita me ne ha regalata una bellissima: tre figli maschi.
Tre mondi diversi, tre energie potenti, tre cuori che crescono con me e mi ricordano ogni giorno quanto sia importante reinventarsi e trovare spazi anche per sé.
Prima di tutto c’è stata la pittura: quadri, murales, decorazioni, pittura materica.
Il colore è stato il mio primo linguaggio, il modo più naturale per trasformare spazi ed emozioni. È lì che ho capito che creare per me non è un hobby: è un modo di stare al mondo.
Poi ho iniziato con il redesign: prendere qualcosa che esisteva già e trasformarlo in qualcosa che funziona meglio.
Forse è proprio lì che ho capito chi ero davvero: una che aggiusta, ricuce, rivede, reinventa. Vale per i progetti… e a volte anche per la vita.
E poi è arrivato il padel: una passione nata quasi per caso che è diventata casa.
Nel padel ci ho trovato amicizie, sfide, risate, competizione e quel modo tutto mio di affrontare le cose: con tanta ironia e un pizzico di testardaggine.
Talmente tanto che a un certo punto ho iniziato a riparare racchette: sì, perché per me niente si butta, tutto si aggiusta — che sia un telaio incrinato o un momento no.
E mentre mamma, moglie e donna correvano dietro a mille ruoli (e tre maschi scatenati), io ho trovato un altro spazio, tutto mio: la scrittura.
È iniziata come valvola di sfogo, poi è diventata una voce, poi un progetto, e infine un mondo nuovo. Ho messo nero su bianco il padel, la vita, le battute, le fragilità, le relazioni, le cadute e le risalite.
E, pagina dopo pagina, ho scoperto che raccontare storie — le mie e quelle degli altri — non solo mi libera, ma mi completa.
Oggi continuo a fare tutto questo: dipingere, riparare, reinventare, ridere, allenarmi, giocare, crescere, scrivere.
Perché in fondo la mia storia è una racchetta che può sempre essere rimessa a nuovo… con un colpo di creatività, un po’ di colla e tanta ironia.

